N° 91
I FATTI DELLA MORTE
1.
All’interno della sua armatura di
Iron Man, Tony Stark urla mentre gli sembra che il suo cuore sia stretto in una
morsa. Il pacemaker installatogli dal Dottor José Santini tempo prima[1]
ha appena cessato di funzionare a causa dell’attacco di Temugin, figlio del
Mandarino.
-Interessante.-
commenta il giovane cinese -Non mi aspettavo nulla di simile.-
Ritira la mano dall’interno della
piastra pettorale che ha distrutto a mani nude ed Iron Man si affloscia sul
pavimento.
-Ho già ottenuto
quel che cercavo.- aggiunge -Inutile rimanere qui più oltre.-
-Non la passerai
liscia.- gli si rivolge Robert Gonzales dello S.H.I.E.L.D. -Anche se, non so come,
hai neutralizzato Iron Man: i rinforzi stanno arrivando.-
-E come pensa che
potranno fermare un fantasma, Supervisore Gonzales?- ribatte Temugin
sorridendo.
Improvvisamente diventa evanescente
ed in breve è scomparso.
La donna di nome Indries Moomji
rientra nel suo appartamento incalzata dai tre uomini e la donna che l’hanno
bloccata mentre stava uscendo.[2]
-Non capisco cosa
vogliate da me.- dice ostentando tranquillità -Quello che so è che mi state
facendo perdere un aereo.-
-Temo proprio che
lo perderà quell’aereo, Miss Moomji.- ribadisce l’Agente 325 dello S.H.I.E.L.D.
ovvero la bionda svizzera Judith Klemmer -Lei deve rispondere di complicità in
violazioni alla sicurezza internazionale.-
-Per tacere del suo
ruolo nell’omicidio di Vincent Vandergill.- aggiunge il Detective John Laviano
della Polizia di New York, capelli bianchi ed espressione di chi ne ha viste
troppe ormai nella vita.
-Ed io vorrei
parlarti di come mi fa sentire il fatto che hai quasi spinto al suicidio la mia
amica Rebecca Bergier.- interviene Mike O’Brien, capo della sicurezza della
Stark Tower, capelli rossi e temperamento da vero irlandese.
Indries li guarda tutti, compreso il
Detective afroamericano che finora è rimasto silenzioso. Valuta la situazione
ed infine dice:
-Credo che chiamerò
il mio avvocato.-
Il Sin-Cong è una piccola nazione della
penisola indocinese. Qui, solo pochi minuti fa,[3]
la donna chiamata Madame Macabra, figlia adottiva del Mandarino, ha fatto
sfoggio del suo potere di ingrandire e ridurre le dimensioni degli oggetti
contro il palazzo che ospita la sede centrale della polizia del Sin-Cong. Muri
portanti sono improvvisamente divenuti troppo piccoli per sostenere il peso
dell’edificio che alla fine è collassato.
James Rupert Rhodes, nei panni
metallici di War Machine, ha fatto l’unica cosa possibile sostenendo il
soffitto come un novello Atlante.
<<Porta fuori più gente che puoi.>>
dice all’eroe patriottico cinese chiamato Spirito del
Popolo.
-E tu?-
<<Io reggerò quanto basta, non pensare a me e
datti da fare.>>
Il supereroe cinese sembra
riflettere qualche istante, poi grida nella sua lingua:
-Fuori tutti,
presto!-
Prende tra le braccia una poliziotta
svenuta e corre fuori.
<<Muovetevi!>>
incita War Machine.
Sente chiaramente che non reggerà a
lungo. È la sua immaginazione o c’è veramente una donna in piedi sul vano di una
porta?
Un secondo dopo tutto gli crolla
addosso.
2.
L’edificio sembra
diventare polvere davanti agli occhi di Glenda Sandoval che urla:
-Jim!-
Per fortuna in quella confusione
nessuno può averla udita, anche se Spirito del Popolo ha un’espressione strana
mentre le si avvicina.
-Tutto bene,
Dottoressa?- le chiede.
-Non ho nulla di
rotto, se è quello che vuol sapere.- replica Glenda -Piuttosto, quelli che sono
rimasti nel palazzo?-
-Temo che chi non è
riuscito ad uscire in tempo sia spacciato ormai, compreso l’avventuriero
americano in armatura.-
-Non ne sarei così
sicura al posto suo. Da quel che ne so, le armature progettate da Tony Stark resistono
a molto peggio.-
A conferma di quelle parole c’è un
improvviso scoppio di energia davanti a loro e qualcosa di color nero e argento
sfreccia via a folle velocità.
-A quanto pare,
aveva ragione, Dottoressa Sandoval.- commenta Spirito del Popolo -Peccato che
altri non siano stati altrettanto fortunati. Il che mi porta a chiedermi: che
ne è del suo amico Mr. Rhodes?-
-Sono proprio qui.-
dice una voce alle loro spalle.
-Rhodey, sei
proprio tu!- esclama con evidente sollievo Glenda buttandogli le braccia al
collo.
-Modera
l’entusiasmo, Glenda, o il nostro amico in rosso potrebbe farsi strane idee.-
-Sono più
interessato a sapere che le è successo.- ribatte l’altro.
-Non lo chieda a
me.- replica Rhodey -L’ultima cosa che ricordo è un gran botto che veniva dalla
sala interrogatori e poi mi sono risvegliato qui fuori.-
-Deve averti
portato in salvo War Machine come ha fatto con me.- gli dà manforte Glenda.
-Immagino di sì.-
conviene Spirito del Popolo -Strano tipo: per essere un mercenario ricercato
per sabotaggio industriale ha fatto diversi atti eroici.-
-Chi riesce davvero
a capire certa gente ?- è il commento di Rhodey.
-Intanto, però,
Madame Macabra ci è sfuggita.-
-Ho il sospetto che
sarà lei a cercare noi molto presto.-
-Adesso, se non vi
spiace, vorrei tornare in albergo, mi sento molto scossa.- interviene ancora
Glenda.
-Vengo con te.- Jim
si rivolge a Spirito del Popolo -Ne riparliamo domani, se a lei va bene.-
-D’accordo. Verrò
io all’hotel domattina.-
Appena lontani da orecchie
indiscrete Glenda chiede a Rhodey:
-Come sei riuscito
a fare quel giochetto con l’armatura?-
-Molto semplice.-
risponde lui -Sono uscito dall’armatura nascosto dal fumo e poi l’ho fatta
partire col controllo remoto. Molto utile per apparire in due posti
contemporaneamente.-
Parlando
sono arrivati all’hotel e salgono nelle loro camere. Glenda prova ad aprire la
sua ma la mano le trema.
-Lascia
fare a me.- le dice Jim prendendo lui la chiave. Apre la porta e le lascia il
passo.
-Rimani con me
stanotte.- gli si rivolge lei -Non me la sento di stare da sola, ti prego.-
-Non sarebbe una
buona idea.- replica lui -Lo sai anche tu.-
-Lo so… e non
m’importa adesso.-
Senza attendere risposta lo
abbraccia e lo bacia. Dopo una breve esitazione Rhodey risponde al bacio e
pochi istanti dopo i due sono dentro la stanza chiudendosi la porta alle
spalle.
Tony Stark si sente come se un
macigno gravasse sul suo petto. Il respiro si fa pesante, l’aria gli manca,
immagini strane si affastellano nella sua mente e più cerca di metterle a fuoco
e più gli sfuggono.
In mezzo a tutto questo un brusio
che diventa sempre più forte finché non diventa una voce familiare:
-Calmati, Tony, va
tutto bene adesso.-
Tony apre gli occhi e dopo un po’ di
disorientamento si rende conto di trovarsi nella sua stanza. Seduta sul bordo
del letto c’è la Dottoressa Jane Foster con in mano uno stetoscopio. In piedi
accanto a lei c’è Pepper Potts con in viso un’espressione chiaramente
preoccupata.
-Cosa… cosa è
successo?- chiede lui.
-Dovresti dircelo
tu.- ribatte Pepper -Sei piombato nell’attico improvvisamente. Per fortuna i
bambini non c’erano. Eri chiaramente svenuto.-
-Procedura standard
d’emergenza.- spiega Tony -Non appena ho perso i sensi l’armatura mi ha portato
nel luogo sicuro più vicino. È programmata per farlo se il cuore fa i
capricci.-
-Ti ho tolto
l’armatura e ti messo a letto poi ho chiamato la Dottoressa Foster.-
-Che ribadisce la
domanda di prima…- interviene Jane Foster -… che cosa è successo?-
-Mi sono scontrato
col figlio del Mandarino e lui… lui ha distrutto la mia piastra pettorale e
disattivato il mio pacemaker con una facilità disarmante.-
-Beh, ora funziona
di nuovo ed è una fortuna per te. Hai avuto un piccolo infarto. Ora i tuoi
valori sono stabili. È solo per questo che non ti faccio ricoverare ma ti ho
prescritto una serie di esami e un appuntamento in ospedale per effettuarli. Sarà
bene che tu rimanga a riposo per un po’. Il che vuol dire: niente Iron Man,
anche se non mi aspetto che tu mi dia retta.-
-Ci penserò io,
Dottoressa.- dice, in tono deciso, Pepper.
-Ottimo e mi chiami
pure Jane, Miss Potts, io la chiamerò Pepper, ok?-
-Come si fa a dire
di no ad una che dà del tu a Thor?-
-Ehi, anch’io do
del tu a Thor.- dice Tony.
-Non è la stessa
cosa.- ribattono, all’unisono le due donne.
-Ok, mi arrendo:
farò il bravo bambino, solo mi chiedo: cosa cercava Temugin allo S.H.I.E.L.D. e
dov’è finito adesso?-
Martin Li è ufficialmente un
imprenditore originario di Hong Kong che si è recentemente stabilito nella
Chinatown di New York dove, oltre a seguire i suoi affari, si dedica anche ad
opere filantropiche. Questa è la facciata che nasconde il fatto che lui è il
489, il Signore della Montagna, il leader della Triade del Drago Nero nella
Grande Mela.[4]
Uno come lui è abituato a trattare con persone pericolose ma poche lo sono come
il giovane cinese dalla testa rasata che ha davanti e soprattutto come colui che
lo manda.-
-Sono qui per conto
di Zhang Tong.- dice quest’ultimo.
Zhang Tong, un nome che farebbe
impallidire dalla paura molta gente a Hong Kong e non solo. Martin Li non
sembra impressionato.
-Zhang Tong.-
mormora -Era da un po’ che non sentivo questo nome.-
-Lui si aspetta che
la Triade del Drago Nero tenga fede al patto.-
-Sono un uomo
d’onore e come tale onorerò gli impegni presi dai miei predecessori, puoi dirlo
a Zhang Tong.-
-Lo farò. Avrai
presto sue notizie.-
Rimasto solo Martin Li riflette.-
Zhang Tong.-
mormora -La tempesta si avvicina.-
3.
L’uomo, se ancora tale si può
chiamare, ha una particolarità che salta immediatamente agli occhi: una testa
enormemente grossa che lo costringe a stare su una speciale sedia in grado di
volare o il suo fragile corpo non sopporterebbe il peso che sarebbe costretto a
sostenere. Per compensare la sua deformità ha poteri mentali decisamente
notevoli. Un tempo si chiamava George Tarleton ma oggi è conosciuto solo come
MODOK, tecnicamente un acronimo per Mobile Organism Designed Only for Killing.
MODOK è il capo di una fazione
dissidente dell’A.I.M.[5]
ed aspira a riguadagnare la perduta leadership su tutta quella sinistra
organizzazione di supergeni dal Q.I. elevatissimo.
Dopo aver controllato alcuni dati grazie
alla sua mente computerizzata, si rivolge ai suoi sottoposti e dice:
-Il momento è
arrivato. Colpiremo i nostri nemici con la guardia abbassata e quando avremo
finito ci sarà un solo A.I.M. ed io ne sarò a capo.-
Nessuno osa dire niente: contraddire
MODOK non è mai salutare e, geni o meno che siano, quelli davanti a lui sono
comunque abbastanza intelligenti da averlo capito da tempo.
Un’altra cosa che Tony Stark non
sopporta è la frustrazione di sentirsi impotente ma il destino, o meglio: il
figlio del Mandarino non gli ha lasciato scelta. Anche se volesse disobbedire a
Jane Foster, si sente troppo debole anche solo per provarci.
-Sta a te, Eddie.-
dice all’afroamericano n piedi davanti a lui, alto, fisico da peso massimo
quale in effetti è stato in passato -Forse Temugin ha già lasciato gli Stati
Uniti ma ho la sensazione che non sia così, che sia venuto con uno scopo più
grosso che distruggere il palazzo della REvolution.-
-E quale credi che
sia, Tony?- chiede Eddie March.
-Vorrei tanto
saperlo. Per questo andrai allo S.H.I.E.L.D. e farai un controllo per conto
mio. Sarai i miei occhi e le mie orecchie… letteralmente perché sarò con te in
telepresenza.-
-Miss Potts non
sarebbe d’accordo, ci scommetto.-
-Non mi stancherà
più di una telefonata.- taglia corto Tony - Temugin cercava qualcosa e stando
alle registrazioni della mia armatura dice di averlo trovato. Voglio sapere
cos’è, può essere vitale.-
-Ok. Vado.-
-Sarà anche
l’occasione buona per testare il nuovo modello di armatura che avevo appena finito
di preparare. Lo troverai nel laboratorio.-
Passano pochi minuti e la figura
rosso e oro di Iron Man sfreccia in volo verso la zona di Manhattan chiamata
Turtle Bay. Dal suo letto Tony Stark può vederne la scia e prova una punta
d’invidia.
Dal suo ufficio di Direttore
Esecutivo della Fondazione Maria Stark, Harold Joseph Hogan, Happy per gli
amici, è in teleconferenza via satellite con la sua inviata Glenda Sandoval e
Jim Rhodes.
<<Insomma,
cosa sta succedendo lì da voi?>> chiede.
-Non ne sono sicura.-
risponde Glenda -Quel che è certo è che siamo nel mirino di una dei figli del
Mandarino.-
<<La stessa
cosa che è successa qui con Tony. Quel figlio di buona donna non si espone di
persona, chissà perché.>>
-Ho imparato che il
Mandarino non fa mai nulla senza uno scopo e non è detto che sia solo la
vendetta.- interviene Rhodey -Se non si fa vedere ci deve essere una ragione.-
<<E quale che
sia, non porterà nulla di buono, ci scommetto. Tenetemi informato.>>
La trasmissione termina e Glenda
ripone il telefono.
-Mi stavo
chiedendo: dov’è Chord?-
Alla domanda di Rhodey Glenda
dapprima si stringe nelle spalle poi risponde:
-Non l’ho più visto
da dopo l’attacco di Madame Macabra.[6]
Forse sono maligna, ma magari è con quella giovane interprete: Anna Wei.-
-Io e te siamo gli
ultimi ad avere il diritto di fare la morale a qualcuno, tuttavia mi chiedo…-
Andrew Chord si sta avvicinando a
grandi passi affiancato dalla giovane asiatica che Rhodey comincia a pensare
essere più di una semplice interprete. Ma se i suoi sospetti sono fondati, per
chi lavora quella bella ragazza? I servizi segreti del Sin-Cong, quelli della
Cina Popolare o peggio?
Dopo un breve scambio di
convenevoli, Chord dice:
-E così questo è il
posto dove dovrebbe essere costruito l’ospedale che ci hanno chiesto di
sovvenzionare? È praticamente in mezzo alla jungla.-
-Sarebbe l’unica
struttura sanitaria disponibile per i contadini della zona.- spiega Anna -Ce
n’era uno una volta ma i guerriglieri lo rasero al suolo uccidendo tutti i
pazienti e il personale. Fu uno dei massacri più spaventosi della guerra civile
che seguì all’indipendenza. Wong Chu era l’uomo più spietato che abbia mai
camminato su questo suolo.-
Wong Chu. Da quanto tempo Rhodey non
sente questo nome? Fu a causa sua che Tony Stark rimase ferito e dovette
costruire la sua prima armatura per sopravvivere.[7]
Deve essere accaduto non troppo lontano da dove sono ora. Un pensiero
inquietante.
4.
Indries Moomji esce dal palazzo del
Tribunale Penale di New York in tarda mattinata accompagnata da una donna attraente
dai capelli corti e neri vestita con un abitino scuro, presumibilmente la sua
avvocatessa, pensa chi la sta sorvegliando. Indries. Scambia con lei qualche
parola e poi sale su un taxi.
Subito una Porsche 904 si immette
sulla scia del taxi. Alla guida c’è una giovane donna bionda che indossa una
camicetta rossa e pantaloni scuri. Judith Klemmer è in caccia.
-Le sono dietro.-
dice ad un microfono -Non credo che si sia accorta di me ma anche se
accadesse…-
<<Non potrà accorgersi di me.>>
completa una voce maschile distorta elettronicamente <<Dovrebbe guardare in alto, molto in
alto.>>
-Vantaggi
dell’armatura di Iron Man. Una cosa che hai dimenticato di menzionare ai tuoi
amici della Polizia, Mike.-
<<Certe cose è meglio che rimangano
riservate.>> replica Mike O’Brien << Di te mi fido ma di altri…>>
-Stai tranquillo.
Terrò per me il fatto che sei Iron Man. Anzi : uno degli Iron Men, perché ce ne
sono altri, vero?-
<<Come dite voi agenti segreti: se te lo
dicessi, dopo dovrei ucciderti.>>
-Molto divertente.
Speriamo che ci porti davvero da chi l’ha ingaggiata e non all’aeroporto a
prendere un jet che la porti in qualche nazione senza estradizione.-
<<In questo
caso potrebbe essere la scusa per arrestarla per aver violato i termini della cauzione
ottenuta grazie a quella sua tosta avvocatessa. Sono molto curioso di conoscere
il nome di chi l’ha pagata e forse tra poco saprò se i nostri sospetti al
riguardo sono fondati. Stando ai dispositivi d’intercettazione dell’armatura, la
nostra amica sta per fare una telefonata ed io sarò in grado di
ascoltarla.>>
-Lo sai che è
illegale, vero?-
Judith può indovinare il sorriso sul
volto di Mike mentre replica sarcastico:
<<A voi dello
S.H.I.E.L.D. non capita mai di fare cose illegali, vero?>>
La bionda agente non ribatte e
continua a tener d’occhio il taxi.
Un altro Iron Man atterra davanti al
Quartier Generale dello S.H.I.E.L.D. quasi nello stesso momento. All’ingresso
una squadra di agenti armati alla cui testa c’è una donna molto attraente, alta
e slanciata dai capelli neri con due strisce bianche ai lati. Indossa una
versione della classica uniforme dello S.H.I.E.L.D. decisamente molto scollata
e scosciata.
<<Avete schierato un plotone d’onore per me?
Sono lusingato.>> commenta Eddie March.
-C’è poco da
scherzare.- ribatte la Contessa Valentina Allegra De La Fontaine, Vice
Direttore Esecutivo dello S.H.I.E.L.D. -Negli ultimi tempi ci sono state troppe
violazioni della Sicurezza qui o sull’Elivelivolo.[8]
Tu stesso sei entrato qui clandestinamente ieri.-[9]
<<Calma, Contessa, io sono uno dei buoni,
ricorda? Un Vendicatore ed ho l’autorizzazione del vostro capo, Fury, ad usare
l’entrata segreta.>>
In realtà è stato Tony. Eddie non sa
quanto la Contessa sappia dei segreti di Iron Man e preferisce non correre
rischi. Meglio continuare a fingere di essere sempre lo stesso.
<<Sono tornato per sapere cosa può aver preso
Temugin.>>
-Questo è il bello:
non manca niente.-
<<Non è
possibile!>> la voce di Tony Stark risuona direttamente nell’elmo di Iron
Man udibile solo da lui <<Temugin ha detto chiaramente di aver avuto
quello per cui era venuto e non è il tipo che parla a vanvera.>>
<<Non per dubitare della vostra efficienza,
Contessa, ma ne è davvero sicura? Se il figlio del Mandarino dice di aver preso
qualcosa, allora l’ha presa.>>
-Abbiamo eseguito i
controlli tre volte ed ogni volta il risultato è sempre stato lo stesso: non
,manca nulla ed i computer non sono stati violati.- replica, con una punta di
irritazione nella voce, Valentina De La Fontaine.
<<Eppure…>>
Eddie
disabilita la comunicazione con l’esterno e si rivolge direttamente a Tony:
-Che cosa ha detto
esattamente Temugin?-
<<Ti invio la
registrazione audio della mia armatura. Sentirai tu stesso.>>
Pochi istanti dopo Eddie ode la voce
del figlio del Mandarino:
<<Ho già
ottenuto quel che volevo. Inutile rimanere qui più oltre.>>
-Non ha detto di
aver preso qualcosa ma solo di aver ottenuto il suo scopo.- commenta Eddie.
<<Ma se non
era per rubare qualcosa…>> riflette Tony.
-Forse lo ha
lasciato o peggio.-
Eddie riattiva il comunicatore e si
rivolge alla Contessa:
<<Meglio fare un nuovo controllo. Se non le
dispiace parteciperò anch’io.>>
-La cosa non mi
riempie di entusiasmo…- ribatte Valentina -… tuttavia non credo di avere
scelta. Seguimi.-
<<Faccia strada, Madame.>>
Dal suo letto Tony Stark continua a
riflettere.
Pochi passi nella jungla ed a Rhodey
sembra di aver fatto un tuffo nel passato. Conosce questo posto, questa raduna.
È stato qui che ha conosciuto Tony Stark. A quell’epoca lui era Tenente dei
Marines e pilota di elicotteri, parte del corpo di spedizione in Sin-Cong. Non
può essere una coincidenza che il governo di quella nazione abbia scelto
proprio un posto qui vicino per costruire un ospedale e nemmeno che abbia
invitato proprio lui. Non crede a questo genere di coincidenze.
-Brutti ricordi?-
gli chiede Andrew Chord.
Il fatto che non lo abbia sentito
arrivare dimostra quanto quei pensieri lo abbiano preso.
-Anche ma non
solo.- replica Rhodey -Anche lei è stato qui, giusto?-
-In realtà ero da
un’altra parte al confine col Vietnam ma ho avuto la mia parte di brutte
esperienze.-
-Posso crederci. Al
momento, però, mi interessa un’altra cosa: non è stato lei a voler venire qui.
L’hanno invitata non è vero?-
-Esatto: hanno
chiesto espressamente di me, ma questo cosa c’entra?-
-Ci hanno preso in
giro: la costruzione del nuovo ospedale è stato solo un pretesto per farci
venire qui.-
-Ma perché?-
-Mi venga un colpo
se lo so. Non una semplice vendetta, ne sono certo. Il Mandarino non aveva bisogno
di farci venir fin qui per questo. E poi l’ipotesi vendetta non vale per lei:
non ha mai avuto a che fare col Mandarino.-
-Non che io sappia…
a meno che…-
-Cosa?-
-Nulla. È troppo
assurdo per prenderlo in considerazione.-
Rhodey sta per replicare quando
dalla radura si ode un grido di donna seguito dal rumore inequivocabile di
spari.
-Glenda!- esclama
Rhodey e senza esitare corre in direzione del grido seguito da Chord.
5.
Dire che Sasha Hammer è una ragazza
ribelle non le rende sufficiente giustizia. Si potrebbe dire che la sua regola
di vita è non avere regole. D’altra parte, se riesci a scandalizzare una madre
come Justine Hammer ed un nonno come Justin Hammer, è il segno che si è
superato quasi ogni limite.
Prendere il sole nuda su una terrazza
panoramica in piena New York incurante di chi possa vederla o di altre
possibili conseguenze non è nemmeno una trasgressione per i suoi standard.
Quando la figura del giovane cinese
vestito di verde appare improvvisamente davanti a lei fa un salto sulla sdraio.
<<Sorella…>>
dice il nuovo venuto. La sua voce ha un timbro strano.
Sasha non mostra il minimo imbarazzo
mentre lo apostrofa con voce dura:
-Che ci fai tu qui?
E se proprio dovevi venire, perché non lo hai fatto di persona invece che con
uno stupido ologramma?-
Temugin non si scompone e replica:
<<Sono qui
per conto di nostro padre.>>
-Quello stesso
padre che non avrebbe avuto scrupoli a farmi uccidere dal Dottor Destino?[10]
Qualsiasi cosa voglia da me, la risposta è no.-
Mentre lei parla, le dita di Sasha
cominciano a brillare.
<<Dovresti
sapere, sorella, che non è saggio rispondere di no al Mandarino.>>
-Sai quanto me ne
frega!-
Dalle dita di Sasha si formano due
fruste energetiche che colpiscono l’ologramma che, dopo aver vibrato per
qualche istante, scompare.
-Io non obbedisco a
nessuno.- afferma lei orgogliosamente.
-Certo che hai dei
parenti davvero interessanti.-
Sul
vano della porta-finestra della terrazza è apparso un giovane dai capelli neri
e lo sguardo strafottente.
-Credevo lo sapessi
già , Zeke.- ribatte Sasha.
Ezekiel Stane si limita a sorridere
e poi aggiunge:
-Carino quel trucco
con le dita.-
-Regalo di mio
padre. Pensava di potermi usare contro i suoi nemici ma io non mi faccio usare
da nessuno.- Sasha fa schioccare le sue fruste a pochi centimetri dal naso di Zeke
-Questo perché tu capisca cosa posso farti se mi fai arrabbiare.-
-Cercherò di non
farlo, promesso.-
Decisamente
Sasha Hammer è una da prendere con le molle, pensa Zeke,
Trenton
è la Capitale dello Stato del New Jersey ma è anche la sede di una base
supersegreta dello S.H.I.E.L.D. dove fino a poco tempo fa erano conservati
fisicamente i server che controllano la vita informatica di quella grande
organizzazione. L’esatta localizzazione di questo posto è un segreto noto a
pochi ma non è bastato a proteggerlo: non molto tempo fa ha subito un tentativo
di attaccarla. A farlo è stato ufficialmente, potremmo dire, un commando di
mercenari al soldo di committenti sconosciuti ma che ufficiosamente erano
spetnaz[11]
russi sotto il controllo del G.R.U.[12]
inviati al duplice scopo di eliminare certe informazioni dai server ed uccidere
un uomo di nome Jonathan Juniper. La missione è fallita e nessuno degli
incursori è sopravvissuto.[13]
È
qui che le tracce di Temugin hanno condotto Iron Man, alias Eddie March, ed una
squadra dello S.H.I.E.L.D. guidata nientemeno che dal Direttore Regionale per
gli Stati Uniti George Washington Bridge, un afroamericano dal fisico massiccio
dai capelli bianchi ed il volto incorniciato da barba e baffi dello stesso
colore.
-Spero che tu
sappia davvero cosa stai facendo, Testa di Ferro.- dice quest’ultimo -I nostri
esperti non hanno rilevato nulla che portasse a questo posto.-
<<Si fidi di Tony Stark e dei suoi
esperti.>> ribatte Eddie << Se dicono che le briciole di pane lasciate
dal figlio del Mandarino portano qui, è vero, mi creda.>>
-Dopo l’attacco di
qualche tempo fa, era chiaro che la sicurezza di questo posto era stata
compromessa e tutti i server sono stati trasferiti altrove. In questo posto non
c’è più niente di interessante.-
<<Eppure
Temugin ha estratto dalla memoria dei computer del Quartier Generale dello
S.H.I.E.L.D. la mappa di questo e degli altri posti dove erano conservati i
server. Deve avere avuto un motivo.>> dice Tony Stark direttamente a Eddie.
-E se il motivo
fosse un depistaggio?- replica lui sullo stesso canale senza essere udito dagli
altri -Se avesse ingannato anche i tuoi strumenti e ci avesse spedito a fare un
giro dell’oca mentre lui combina altro… o se questa fosse una trappola?-
<<Complimenti
per l’intuito Mr. March. A dire il vero pensavo che fosse solo un bruto tutto
muscoli e niente cervello. Dovrò ricredermi.>>
Tony riconosce immediatamente la
voce che si è insinuata nel canale, evidentemente non così protetto come
pensava, di comunicazione tra lui e Eddie:
<<Il
Mandarino!>>
<<Esatto, mio
vecchio nemico. Altri affari mi impediscono di occuparmi personalmente della
questione ma presto io e te ci incontreremo faccia a faccia, te lo prometto.
Adesso, però…>>
Una scarica di energia interrompe il
collegamento e risale sino a colpire l’apparato di telepresenza indossato da
Tony mentre è nel suo letto. Ha appena il tempo di urlare poi reclina il capo
sul cuscino.
Rhodey e Chord
percorrono rapidamente i pochi metri che li separano dalla radura dove hanno
lasciato gli altri ma quando arrivano è già troppo tardi: i militari di scorta
sono stesi a terra e Glenda Sandoval e Anna Wei sono scomparse.
-Maledizione!-
esclama Rhodey -Chiunque sia stato ha fatto molto in fretta.-
-Mancano delle guardie.-
fa notare Chord -Forse sono state loro ad uccidere i loro compagni e rapire le
donne.-
-Molto probabile,
ma se pensano di sfuggirmi, si sbagliano di grosso.-
Andrew Chord posa una mano sulla
spalla di Jim Rhodes e dice:
-Lei gli dia la
caccia a modo suo, sa cosa intendo. Io le verrò dietro come posso. Ormai è
chiaro che possiamo contare solo su noi stessi.-
-Io posso contare
su molto di più.-
Ad un segnale l’armatura di War
Machine esce dalla valigia di Rhodey e si assembla attorno a lui.
<<Si pentiranno di avermi sfidato.>>
Senza perdere altro tempo si leva in
volo. I sistemi della sua armatura si collegano al GPS del cellulare di Glenda.
Il segnale è forte e chiaro: vogliono che lui li segua e non li deluderà.
Non è sorpreso quando arriva nel
punto in cui il segnale si interrompe. Quello che ha davanti è ciò che rimane
del campo base dei guerriglieri di Wong Chu abbandonato da quando Iron Man lo fece
saltare in aria tanti anni fa. Non è nemmeno sorpreso di vedere, ferma in piedi
ad aspettarlo, una giovane donna cinese che indossa un cheongsam[14]
verde.
-È qui che tutto è
cominciato tanto tempo fa. Senza questo posto non esisterebbe nessun Iron Man. È
giusto che sia qui che risolveremo le nostre questioni, non la pensa così anche
lei, Mr. Rhodes?- gli si rivolge Madame Macabra.
<<Facciamola corta: dov’è Glenda… dov’è Miss
Wei?>>
-Dove non le
troverà mai… a meno che non faccia tutto quel che le chiedo.-
<<E così tutto si riduce a questo: un banale
ricatto.>>
-Non c’è mai nulla
di banale nelle azioni del Mandarino. Ora, se lei tiene alla salvezza della
Dottoressa Sandoval quanto sembra, farà quanto le dico senza discutere.-
War Machine non replica: rimane
silenzioso davanti alla sua nemica che aggiunge:
-So cosa sta
facendo ma è inutile: nemmeno la sofisticata tecnologia di Tony Stark può
superare il potere del Mandarino.-
Rhodey dubita che quella vanteria
sia vera, ma quel che è vero è che non ci sono più tracce. Dovunque siano
Glenda e Anna Wei, lui non riesce a localizzarle. Non gli resta che una scelta:
<<Cosa
vuoi che faccia?>> chiede.
Madame Macabra si concede un sorriso
prima di rispondere:
-Una cosa
decisamente alla portata di chi si vanta di essere un esercito di un uomo solo:
voglio che lei distrugga la Flotta della Repubblica Popolare nel Mar Cinese
Meridionale.-
CONTINUA
NOTE
DELL’AUTORE
Poco da dire anche stavolta. Solo un
pochi appunti:
1)
L’assenza di Nick Fury è legata ad
eventi che saranno narrati su Nick Fury
Agente dello S.H.I.E.L.D. #9/12.
2)
La Contessa Valentina Allegra De La Fontaine
è un personaggio creato da Jim Steranko su Strange Tales #159 datato luglio
1967 e non dovrei dirvi nulla che la riguardi che già non dovreste sapere. Chi
ha letto Nick Fury #8 e 9 sa, però, dei particolari interessanti su di lei che
non vi aspettate che riveli qui. -_^
3)
George Washington “G.W.” Bridge è un
personaggio creato da Rob Liefeld con Fabian Nicieza su X-Force Vol. 1° #1
datato luglio 1991. La sua promozione a Direttore Regionale dello S.H.I.E.L.D.
è avvenuta in storie MIT.
4)
Robert Gonzales è un personaggio
proveniente dalla serie TV Agents of S.H.I.E.L.D. e che ritroverete presto
nella miniserie MIT omonima scritta dal sempre valido Mickey. È stato creato da
creata da Joss
Whedon. Jed Whedon e Maurissa Tancharoen.
Nel
prossimo episodio: una missione impossibile per War Machine, un paio di Iron
Man nei guai ed altro ancora.
Carlo
[1] Ovvero tra gli episodi #28 e 29.
[2] Nello scorso episodio.
[3] Ovvero sempre nello scorso episodio.
[4] Vedi i recenti episodi di Devil MIT
[5] Advanced Idea Mechanics
[6] Nel’episodio #89.
[7] Su Tales of Suspense #39 (Prima edizione italiana Devil , Corno, #23).
[8] Come visto in diverse storie delle nostre serie.
[9] Ancora nello scorso episodio.
[10] Su Destino MIT #9.
[11] Vojska special'nogo naznačenija, ovvero, "forze per incarichi speciali", le forze speciali delle Forze Armate e dei servizi segreti Russi e degli altri paesi ex sovietici.
[12]
Glavnoye Razvedyvatel'noye Upravleniye. Direzione Principale Informazioni, il servizio segreto militare russo
[13] Visto su Nick Fury MIT #4.
[14] Tradizionale abito femminile cinese.